Chiuse indagini morte Andrea Purgatori: medici sotto accusa
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Andrea Purgatori, la verità sulla morte: cosa ha stabilito la Procura

Andrea Purgatori

La morte di Andrea Purgatori, il giornalista deceduto a causa di una endocardite infettiva, continua a far parlare. Cosa è emerso dalle indagini.

Ci sono sviluppi per il caso della morte di Andrea Purgatori, il famoso giornalista deceduto a Roma nell’estate 2023 a causa di una endocardite infettiva. Secondo le indagini portate a termine dalla Procura della Capitale, il decesso dell’uomo sarebbe frutto della negligenza di quattro esperti. Nello specifico, come riportato dall’Ansa e dal Corriere della Sera, dei radiologi Gianfranco Gualdi, Claudio Di Biasi, Maria Chiara Colaiacomo e del cardiologo Guido Laudani.

Andrea Purgatori
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Morte Andrea Purgatori: chiuse le indagini della Procura

La Procura di Roma ha chiuso l’indagine a proposito della morte del giornalista Andrea Purgatori e degli esperti che si sono occupati del suo caso. In particolare si è conclusa l’indagine a carico dei radiologi Gianfranco Gualdi, Claudio Di Biasi, Maria Chiara Colaiacomo e del cardiologo Guido Laudani.

Da quanto si apprende dall’Ansa e da altri media, gli esperti sono tutti accusati di omicidio colposo. La Procura contesta loro “imperizia, negligenza e imprudenza” nelle cure del giornalista morto a causa di una endocardite infettiva. I

La risonanza contestata

Nello specifico, come riportato dall’Ansa, i magistrati di piazzale Clodio affermano che neuroradiologi non refertarono correttamente l’esame di risonanza magnetica dell’8 maggio 2023. Tale documento sarebbe stato “redatto con grave imperizia, negligenza e imprudenza posto che diagnosticava senza margini di dubbio una metastasizzazione cerebrale, in realtà mai verificatasi, e ometteva qualunque riferimento alla possibilità che le anomalie descritte fossero riferibili a lesioni di natura ischemica”. Queeste le parole che si leggerebbero nell’atto di conclusione delle indagini.

Sempre secondo gli atti ripresi dall’Ansa, avrebbe giocato un ruolo importante Gualdi. “Anche nella successiva interlocuzione con il paziente e i suoi familiari, nonché con gli altri sanitari coinvolti, rappresentava con forza, sulla base dell’errata diagnosi, la necessità di avviare Purgatori a immediate cure radioterapiche per affrontare la grave e prioritaria emergenza metastatica cerebrale”.

In questo senso, il giornalista sarebbe stato sottoposto ad una “inutile e debilitante terapia”, cosa che avrebbe determinato “un serio sviamento nell’approccio diagnostico e terapeutico degli altri sanitari, anche per il mancato rilevamento di lesioni ischemiche la cui causa sarebbe stato necessario indagare senza ritardo”.

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ultimo aggiornamento: 10 Dicembre 2024 13:08

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